Novità EASA 24 maggio

[Fonte originale in inglese → https://rpas-regulations.com/wp-content/uploads/2019/05/190526_EU-Drone-Operation-Rules-Adopted_TR.pdf ]

Il 24 maggio 2019, due giorni prima della chiusura delle elezioni parlamentari europee, la Commissione europea ha adottato le norme europee in ambito droni per garantire una sicura circolazione dei droni in tutta Europa e sostenendo la competitività dell’industria aeronautica europea. Le regole si applicano a tutti gli operatori di droni, sia professionisti che non.

Il commissario per i trasporti Violeta Bulc ha dichiarato: “L’UE ora possiede le regole più avanzate in ambito droni a livello mondiale. Ciò aprirà la strada a voli sicuri e biosostenibili e fornirà inoltre la massima chiarezza normativa possibile per il settore business e per gli innovatori“.

Queste regole, che sostituiranno le norme nazionali esistenti, non riguardano solo la sicurezza, ma contengono anche utili informazioni sulla mitigazione dei rischi legati alla sicurezza dei droni. Attraverso la registrazione degli operatori, l’identificazione a distanza e la definizione di “no-fly zone” (come aeroporti o centri città) attraverso la geo-localizzazione satellitare, tutte le autorità nazionali disporranno dei mezzi per prevenire ogni tipo di illegalità legata ai droni.

A partire dal 2020, gli operatori di droni dovranno quindi essere registrati presso le autorità nazionali. Tuttavia, la maggior parte dei droni interessati apparterrà al mercato dei droni di produzione di massa, che devono semplicemente soddisfare una serie minima di requisiti come la registrazione e l’identificazione elettronica. Gli operatori di droni di peso inferiore a 25 kg saranno in grado di volare senza autorizzazione preventiva rispettando un certo numero di condizioni, come ad esempio volare sotto i 120 metri di altezza, mantenere il contatto visivo col proprio aeromobile e volare lontano dalle affollamenti di persone non coinvolte con la missione.

La Commissione europea e EASA pubblicheranno presto linee guida e i cosiddetti «scenari standard» per le operazioni con aeromobili senza equipaggio che aiuteranno gli operatori a conformarsi alle norme adottate più celermente. Inoltre. sono a lavoro su un quadro istituzionale e normativo per la fornitura di servizi U-Space, che mirano a consentire operazioni complesse con un elevato livello di automazione.

Il nuovo regolamento europeo sui droni, che è stato stilato in inglese, è attualmente in fase di traduzione in 24 lingue (bulgaro, croato, ceco, danese, olandese, inglese, estone, finlandese, francese, tedesco, greco, ungherese, irlandese, Italiano, lettone, lituano, maltese, polacco, portoghese, rumeno, slovacco, sloveno, spagnolo, svedese), previste per fine maggio 2019.

Nonostante quanto sopra, molte sfide rimangono ancora aperte: la transizione dalle norme e dai regolamenti nazionali al nuovo regolamento europeo (e le risorse necessarie); armonizzazione degli approcci nazionali riguardo la creazione delle no-fly zone, registrazione dei droni, identificazione remota dei droni, addestramento e qualificazione riguardo l’esame da pilota a distanza, qualifica e licenza per la scuola di volo, applicazione e coinvolgimento delle varie autorità competenti (polizia, comuni, aeroporti).

Questo è tutto! Alla prossima news!